Dal 29 giugno al 7 luglio il Comune di Genova con il Teatro Carlo Felice e gli Amici di Paganini organizzano il Paganini Genova Festival, la rassegna musicale dedicata al più grande violinista di tutti i tempi che nel capoluogo ligure ha avuto i suoi natali.

Per nove giorni alcuni dei più grandi nomi del violino si esibiranno nella città di Paganini, animando un cartellone (25 eventi) che propone musiche celeberrime, ma anche pagine di più rara esecuzione del maestro genovese e di altri protagonisti della storia violinistica.

Tante le stelle dell’archetto: al Carlo Felice si esibiranno Viktoria Mullova (29 giugno), Kolja Blacher (3 luglio) e Vadim Repin (7 luglio), mentre due straordinari vincitori del Premio Paganini saranno ospiti di altre prestigiose sale legate alla vita di Paganini: Mariusz Patyra (30 giugno) sarà all’Oratorio di San Filippo dove il giovanissimo Niccolò si fece ascoltare dai suoi concittadini nelle sue prime performance pubbliche e Bin Huang (5 luglio) sarà invece a Palazzo Ducale dove Paganini fu “ospite” suo malgrado allorchè finì per qualche giorno in una cella della Torre Grimaldina accusato di rapimento di una minorenne.

Potete trovare tutto il programma dettagliato (concerti, conferenze, visite guidate, appuntamenti gastronomici ecc.)  sul sito del Festival www.paganinigenovafestival.it.

Anche il Centro Paganini per la ricerca e la didattica parteciperà al Festival con le seguenti quattro iniziative.

Domenica 30 giugno, ore 17 – Palazzo Tursi

Il Paganini di Federico Mompellio

Conversazione di Mariateresa Dellaborra e Stefania Montonati

Federico Mompellio (Genova 9 settembre 1908 – Domodossola 7 agosto 1989), musicologo, pianista, compositore, ha costituito una presenza fondamentale nell’ambito musicologico del nostro tempo. Docente in vari Conservatori e Università italiane, ha dedicato molto del suo lavoro a Paganini: ricordiamo la ristampa da lui curata della Vita di N. Paganini da Genova scritta ed illustrata da G. Conestabile socio di varie accademie (Milano 1936), e la ricostruzione del Quinto concerto in la minore per violino e orchestra e del Concerto postumo in mi minore. Con Luigi Ronga è stato l’artefice principale della nascita dell’Edizione Nazionale delle opere di Paganini: un tema che Mariateresa Dellaborra ha affrontato nell’ambito della Giornata di Studi organizzata dal Centro Paganini nello scorso 13 gennaio. Gli eredi Mompellio hanno donato il Fondo comprendente gli autografi delle composizioni, dei saggi musicologici e il carteggio, alla biblioteca del conservatorio di Milano. Il suo riordino è stato curato da Stefania Montonati che ne ha redatto anche il catalogo.

Mariateresa Dellaborra

Laureata in musicologia (Scuola di Paleografia e Filologia Musicale di Cremona) e diplomata in pianoforte, si dedica principalmente allo studio della musica italiana tra XVIII e XIX secolo. Ha pubblicato libri e saggi per Olschki, ETS, Brepols, L’epos, Lim, Ut Orpheus, Marsilio, Suvini Zerboni, Carisch, Rugginenti, Doblinger, compilato numerose voci per The New Grove (2 edition), Die Musik in Geschischte und Gegenwart (MGG, Bärenreiter) e Dizionario Biografico degli Italiani (DBI, Treccani) e curato l’edizione critica di composizioni strumentali (N. Paganini – edizione nazionale, G. B. Viotti, A. Rolla, S. Mercadante) e di opere (Giovanni Battista e Giuseppe Sammartini, N. Traetta, N. Jommelli, M. Portugal da Fonseca, A. Stradella – edizione nazionale) eseguite in prima assoluta presso importanti Festival internazionali. Già membro del comitato direttivo della Società Italiana di Musicologia (Edizioni societarie), attualmente al suo interno è responsabile della collana Strumenti della ricerca musicale (LIM), membro del comitato editoriale della collana Manuali (EdT), coordinatrice della collana Concerti e sinfonie 1780-1840 (Edizioni Suvini Zerboni) e degli opera omnia di Ercole Pasquini (Monumenti Musicali Italiani, Edizioni Suvini Zerboni). È altresì membro del consiglio direttivo della Società Editrice di Musicologia in quanto responsabile delle edizioni musicali e del comitato scientifico dell’associazione Arcadia (Milano). È direttore responsabile della collana Musica pensante (Unicopli, Milano) e coordinatrice del gruppo di lavoro ITMI (Indici della Trattatistica Musicale Italiana), Firenze, Fondazione Franceschini. Partecipa a convegni nazionali e internazionali. Ha ricevuto l’abilitazione scientifica nazionale come docente di seconda fascia.

Stefania Montonati

E’ nata a Varese nel 1994. Nel 2020 conclude il percorso accademico di primo livello in composizione ad indirizzo scienze storiche, critiche e analitiche della musica con il massimo dei voti presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano con una tesi di ricerca e analisi su alcuni brani di Sonia Bo, Elisabetta Brusa e Beatrice Campodonico, compositrici e docenti del conservatorio milanese. Nel 2022 consegue il diploma accademico di secondo livello in discipline storiche, critiche e analitiche della musica con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, presentando una tesi volta a riscoprire il fondo e la figura di Federico Mompellio. Nel 2024 consegue cum laude il master accademico di primo livello in canto ad indirizzo vocologia artistica presso il presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Nell’ambito della sua attività professionale ha realizzato programmi di sala per numerose rassegne musicali tra le quali la società del quartetto di Milano, la stagione musicale di Varese, il Città Sant’Angelo Music Festival.

Lunedì I luglio, ore 17 – Palazzo Tursi
Niccolo Paganini – Epistolario – Vol. II (1831-1840) (ed. Curci)
Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in collaborazione con il Centro Paganini (Genova)
A cura di Roberto Grisley, Mariateresa Dellaborra, Roberto Iovino, Nicole Olivieri, Danilo Prefumo
Presenta l’opera Maurizio Tarrini

Il volume riunisce tutte le lettere ad oggi conosciute scritte da Paganini o a lui indirizzate tra il 16 febbraio 1831 e il 12 maggio 1840. Per la stesura del testo i curatori hanno potuto avvalersi della ricchissima mole di dati, appunti e fotocopie che il compianto Roberto Grisley aveva accumulato in vista dell’edizione del secondo volume dell’epistolario, annunciata come imminente già nel 2018. Purtroppo la morte prematura di Grisley, nello stesso 2018, ha impedito che il progetto fosse portato a termine da colui che tanto lavoro vi aveva dedicato. Tale evento doloroso ha comportato la necessità, per coloro che si sono assunti il compito di completare l’epistolario, di ripartire da zero nella scrittura del testo e delle note, adeguandosi però sempre puntualmente ai criteri editoriali adottati nel primo volume.

Maurizio Tarrini

Maurizio Tarrini (Savona, 1957) è docente di Storia della musica, Organologia e Paleografia musicale presso il Conservatorio “N. Paganini” di Genova. Ha pubblicato numerosi articoli e monografie sull’arte organaria, su fonti e fondi musicali, edizioni critiche di musiche rinascimentali e ricerche archivistiche collaborando a riviste specialistiche, a repertori e dizionari nazionali ed internazionali. Nel quadro di un progetto promosso dalla Biblioteca Franzoniana di Genova e finalizzato alla valorizzazione del fondo musicale (archivio e biblioteca) di Pier Costantino Remondini (1829-1893), ha curato per i «Quaderni Franzoniani» l’edizione degli scritti musicali del Remondini (2015) e l’inventario del suo archivio (2018). È inoltre membro dei comitati di redazione de «L’Organo» (Bologna, ed. Pàtron), di «Organi Liguri» (Lugano, ed. Agorà & Co.) e de «Il Paganini» (Genova, ed. del Conservatorio).

Lunedì 1° luglio, ore 20,30 – Palazzo della Meridiana
Paganini a processo – L’affare Cavanna: una lettura delle carte
A cura del Centro Paganini in collaborazione con la Scuola di recitazione “Mariangela Melato” del Teatro Nazionale di Genova

Redazione del testo dai documenti dell’Istituto Mazziniano a cura di Roberto Iovino

Con gli attori: Silvia Pelizza, Raffaele Barca, Pietro Desimio, Piergiorgio Tacchino

e con il violinista Filippo Taccogna

Se si leggono le lettere di Paganini ci si imbatte spesso in avventure amorose. Paganini era un dongiovanni e sono innumerevoli le sue conquiste in Italia e all’estero. Facile ad accendersi di passione, tuttavia, Paganini era altrettanto facile a disamorarsi e a fuggire. A volte le sue relazioni lo hanno messo nei guai. E’ il caso del noto «Affare Cavanna»  che procurò non poche preoccupazioni all’Artista. Nel 1814 di passaggio da Genova, Paganini si invaghì di una ragazza minorenne, Angelina Cavanna: la convinse a fuggire con lui a Parma, la mise incinta, ma assai presto si stancò della relazione e la abbandonò. La famiglia Cavanna denunciò dunque Paganini che finì addirittura in carcere per otto giorni nella Torre Grimaldina di Palazzo Ducale. Da lì iniziò un processo che si trascinò fino al 1821 quando finalmente Paganini accettò di pagare una penale e chiudere la vertenza.

Nell’incontro a Palazzo della Meridiana, quattro giovani attori della Scuola del Teatro Nazionale di Genova ricostruiranno l’Affare Cavanna leggendo una sintesi delle carte che sono custodite all’Istituto Mazziniano di Genova: una lettura interessante dalla quale emergeranno le testimonianze di chi visse la vicenda da vicino e si schierò dalla parte di Angiolina o da quella di Paganini. Una curiosità: Angiolina (che il 24 giugno 1815 partorì una bambina morta) partecipò alle udienze in Tribunale come signora Paganini avendo nel frattempo sposato Giovanni Battista Paganini, non legato da parentela con Niccolò. La  lettura del testo sarà intervallata da alcuni interventi musicali a cura del violinista Filippo Taccogna. 

Venerdì 5 luglio, ore 17 – Accademia Ligure di Scienze e Lettere
Presentazione Atti del Convegno «L’editoria paganiniana tra passato e futuro»

Il 13 gennaio scorso nell’ambito delle manifestazioni per Genova capitale italiana del libro, il Centro Paganini ha organizzato una Giornata di studi dal titolo L’editoria paganiniana tra passato e futuro. Hanno preso parte all’incontro tenuto nella sala dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere Francesco Passadore, Roberto Iovino, Nicole Olivieri, Stefano Termanini, Italo Vescovo, Irene Scognamiglio, Matteo Mainardi, Mariateresa Dellaborra e Alessandro Peroni.

Le relazioni, ora confluite in un volume edito da Stefano Termanini, offrono notevoli spunti di riflessione che nell’incontro del 5 luglio si proverà a condividere con il pubblico.