Appuntamento con Paganini
Ci si avvicina alla fine dell’emergenza pandemica e l’Associazione “Amici di Paganini” riprende la sua consueta attività di promozione e conoscenza della figura di Paganini.
Il “Centro Paganini per la ricerca e la didattica” (emanazione della stessa Associazione) organizza dunque un ciclo di sette incontri a Palazzo Tursi (Salone di Rappresentanza), tutti a ingresso libero e tutti, ad eccezione dell’ultimo, in orario pomeridiano (ore 17,30).
Sarà l’occasione per la promozione di due libri particolarmente interessanti. Accanto alle due presentazioni, le conversazioni.
L’ingresso è libero, fino ad esaurimento dei posti. L’accesso è consentito nel rispetto della normativa vigente. Per informazioni: cell. 3756039840 – info@centropaganini.it
Mercoledì 9 marzo verrà presentato Elisa, principessa di stile, a cura di Carolina Megale, Marco Paperini, Elisa Favilli (Pacini editore) . Il volume raccoglie le relazioni di un convegno dedicato nell’ottobre scorso a Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, principessa di Lucca e Piombino e granduchessa di Toscana. Al suo servizio lavorò per alcuni anni Paganini, al suo primo impegno in una Corte. Ed è stato Danilo Prefumo, fra i massimi studiosi paganiniani, componente del Comitato scientifico del Centro Paganini, a tenere la relazione sui rapporti, anche controversi, fra Elisa e Paganini.All’incontro son o previsti interventi dei curatori e dello stesso Prefumo con il coordinamento di Roberto Iovino.
Mercoledì 16 marzo tema dell’incontro tenuto dal liutaio Alberto Giordano sarà Guarneri e Stradivari, geni a confronto. Giuseppe Guarneri detto “del Gesù” e Antonio Stradivari sono stati i più grandi liutai della gloriosa scuola cremonese. I loro strumenti incantano tuttora per la loro bellezza e per il loro suono. Le loro quotazioni sono ai vertici del mercato. Grandissimi geni, insomma, e totalmente diversi, paragonabili, rispettivamente, a Gesualdo da Venosa e Luca Marenzio, violento e passionale il primo, lirico ed elegante il secondo. Alberto Giordano, liutaio genovese e storico della liuteria di fama internazionale si sofferma sui due illustri liutai cogliendone differenze e analogie.
Mercoledì 23 marzo “…davanti a lui tremavan le biscrome…” – Il critico musicale: conversazione di Roberto Iovino con Nicole Olivieri.
“Mamma io vorrei imparare a suonare il violoncello”.
“Dio te ne guardi, figlio mio, si sa dove si comincia e non si sa dove si finisce: potresti diventare un critico musicale”.
La battuta è pubblicata sul foglio umoristico genovese “Il Sacripante di Circassia” (aprile 1893). Una garbata presa in giro della figura del critico, molto spesso considerato un “musicista fallito”, costretto a ripiegare sulle parole dopo essersi arreso alle note. La critica musicale sarà il tema del terzo incontro con il ciclo ”Appuntamento con Paganini” organizzato dal “Centro Paganini per la ricerca e la didattica” (emanazione dell’Associazione “Amici di Paganini APS”) .
Nell’ambito del ciclo di conversazioni intorno a Paganini, mercoledì 30 (ore 17.30) verrà presentato il libro Edward Neill, fra trallalero e Paganini, affascinato dai suoni nell’ombra, edito da Nota. L’autore, il musicista ed etnomusicologo Mauro Balma,si sofferma sulla variegata personalità artistica di Neill, profondo studioso di Paganini, ma anche appassionato ricercatore nell’ambito della musica popolare, paladino di Bruckner e “nemico” dichiarato delle grandi tre B della storia (Bach, Beethoven, Bramhs).
Interverranno con l’autore Roberto Iovino, direttore del Centro Paganini per la Ricerca e la Didattica, e il chitarrista Josè Scanu.
Mercoledì 6 aprile al centro del discorso sarà il quartetto d’archi. Relatore un indiscutibile “esperto” del settore qual è Cristiano Gualco, direttore artistico degli Amici di Paganini e primo violino del Quartetto di Cremona. Il termine Quartetto indica sia una formazione, sia una forma musicale. In genere quando non si specifica diversamente, si intende il quartetto per archi (due violini, viola e violoncello) e la forma del quartetto destinata a questo organico è la più importante nella musica da camera del periodo classico. Cristiano Gualco analizza dunque questa importante forma musicale che ha avuto, nell’arco di oltre duecento anni, decine di fondamentali cultori fra i quali, naturalmente, anche Paganini.
Mercoledì 27 aprile Matteo Manzitti, compositore, didatta, fondatore e direttore artistico dell’Eutopia Ensemble, offrirà una sua riflessione sulla variazione con esempi tratti da vari momenti del nostro immenso patrimonio musicale. La variazione è una delle tecniche compositive più antiche della storia della musica occidentale. Consiste nella ripetizione di un discorso musicale in cui alcuni paramentri costitutivi del discorso stesso vengono modificati, mentre altri restano inalterati. Il caso più semplice è l’ornamentazione, ma attraverso i secoli i compositori si sono sbizzarriti creando straordinarie opere d’arte: si pensi ad autori come Bach, Beethoven, Brahms per rimanere alle tre più famose B della storia. Ma possiamo anche citare Paganini che ha utilizzato frequentemente la variazione come laboratorio di alto virtuosismo.
Infine, mercoledì 4 maggio (ore 20,30) Vittorio Marchese, violinista, docente al Conservatorio “Paganini”, fondatore e direttore dell’Orchestra Giovanile Regionale Paganini e componente del Comitato scientifico del Centro Paganini, terrà una sorta di “lezione pubblica” soffermandosi sugli aspetti più interessanti della tecnica paganiniana.